ABSTRACT- Con l’avvento della seconda fase di gestione del contagio da Covid-19, lavoratori e rispettivi datori hanno ripreso le attività rimaste congelate per circa due mesi,assumendosi dei rischi che, in questa sede, verranno analizzati da un punto di vista prettamente giuridico. L’autore,giovane praticante avvocato con esperienza nel ramo del diritto penale sostanziale e processuale, focalizza la sua attenzione sulla posizione del datore di lavoro quale soggetto responsabile, anche penalmente, della salute e della sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro, alla luce dell’equiparazione fra contagio da Covid-19 e malattia/infortunio.La prima parte del contributo inquadra la normativa di riferimento in tema di obblighi del datore e presidi di sicurezza, partendo dal notoe previgenteTestoUnico sulla salute e sicurezza sul lavoro, sino ai recenti impulsi del legislatore per far fronte all’attuale emergenza sanitaria.La seconda parte individua le ipotesi di reato ascrivibili al datore, in caso di accertato contagio di uno o più dipendenti sul luogo di lavoro.La terza parte analizza i presupposti necessari affinché possa sorgere una responsabilità penale in capo al datore di lavoro, evidenziandone la complessità dell’accertamento, con particolare riferimento al nesso di causalità tra norme di sicurezza violate e contagio avvenuto sul luogo di lavoro.Vengono, altresì, sottolineate le dovute distinzioni tra accertamento della responsabilità in sede penale rispetto a quella civilistico-assicurativa, come di recente precisato dallo stesso INAIL. L’ultima parte del contributo è dedicata all’eventualità che anche l’ente risponda penalmente, ai sensi del d.lgs. n.231/2001, per i reati commessi dai soggetti posti in posizione apicale, o da coloro i quali sono sottoposti alla loro vigilanza o direzione,con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.